Разговор:Augustin Kažotić — разлика између измена

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Koji papa je odobrio Kažotićevo štovanje
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Верзија на датум 1. децембар 2020. у 18:44

Koji papa je odobrio Kažotićevo štovanje?

U članku krivo piše, da je odobrio štovanje Kažotića papa Klement XI. To nije tačno. Odobrio ga je za vreme 16. jubilejne svete godine 1700 papa Inocencije XII. Evo linka te originala na talijanskom, gde to lepo piše - celi opis svete godine. U tom istom izveštaju se spominje i dubrovački kardinal Radolovich, koji je dao kardinalima savet, da zbog svete godine i mnogih hodočasnika ne odugovlače sa izborom novog pape nakon Inocencijeve smrti usred jubileja. To je kronika na italijanskom originalu.

Str.131 Decimo sesto Anno Santo (1700) Aperto fu quest’ Anno santo nel 1699 da Innocenzo XII, e chiuso nel 1700 da Clemente XI. Correndo l’anno 1676, passato a miglior vita Clemente X, restò eletto Innocenzo XI, Odescalchi, di Como; indi nel 1689, gli successe Alessandro VIII, Ottoboni, veneziano, e nel 1691, divenne Papa Innocenzo XII, Pignatelli, napoletano. Approssimandosi la celebrazione del XVI Giubileo ordinario, Innocenzo XII, a’ 18 maggio 1699, avea sottoscritta la bolla Regi sæculorum, che nel portico di s. Pietro colle solite cerimonie, il dì 28 dello stesso mese, giorno dell’ Ascensione, venne pubblicata. Dipoi, a’ 20 dicembre, quarta domenica dell’ Avvento, nuovamente fu letta in latino ed in italiano da’ suddiaconi apostolici, uditori di Rota, innanzi la porta del palazzo Quirinale, alla presenza di monsignor governatore di Roma, dei prelati, del tesoriere, de’ chierici di camera e di molti altri ministri. Nella bolla il Papa, dopo aver accennata l’ antichissima tradizione dell’ acquistarsi ogni centesimo anno amplissime indulgenze da que’, che visitassero i sacri limini de’ bb. apostoli, dichiarò, che sebbene i suoi predecessori avessero ristretta la celebrazione del Giubileo entro uno spazio più angusto d’anni, affinché un maggior numero di persone potesse giungere a celebrarlo, pure l’ Anno Centesimo era da pregiarsi più di qualunque altro Giubileo, per l’eccellenza dell’ antichità, per la rappresentazione della primiera sua origine, e per essere dell’ umana vita il piú lungo termine che si percorra. Ma il Pontefice per la sua vecchia etá e per le sofferenze non potá nella vigilia di Natale aprire la Porta santa come desiderava: delegò quindi in sua vece per la basilica vaticana il Cardinal Emmanuele Teodosio de la Tour di Buglione, vescovo suburbicario di Porto, come sotto decano del sacro Collegio, essendo ammalato il decano Cibo, nominò i Cardinali per le altre, cioè per s. Paolo, Bandino Panaciatici; per s. Giovanni e s. Maria Maggiore, i rispettivi Cardinali arcipreti Benedetto Pamfilii e Jacopo Antonio Morigia. All’ apertura della Porta santa vaticana fu presente Maria Casimira, regina vedova del gran Giovanni III Sobiescki re di Polonia, la quale si distinse in seguito per la sua divozione.

str. 132: In tutto il corso dell’ Anno santo coll’ assistere alle religiose funzioni della basilica di s. Pietro, e particolarmente a quelle della settimana santa, insieme a’ suoi figli i principi Alessandro e Costantino. Innocenzo XII, obbligato a guardare il letto, non poté esercitare co’ pellegrini gli atti di pietà che avrebbe usati. Lo zelo de’ Cardinali, de’ prelati, e de’ principi romani supplì alla mancanza del Pontefice. Nel sabbato in Albis Innocenzo XII passò dal Quirinale al Vaticano, ove die’ la benedizione ad immenso popolo; indi, agli undici maggio, visitò la contigua basilica e poscia anche alcune altre. Nel dí della festa di s. Filippo Neri, a’ 26 maggio, molte dame forestiere, e persone ragguardevoli per nascita furono ammesse da Innocenzo XII al bacio del piede. Cosimo III de Medici, granduca di Toscana, giunto in Roma il giorno di Pentecoste, sotto il nome di conte di Pitigliano, per visitare le sante basiliche, venne accolto dal Pontefice con particolare affetto e stima. Fu creato canonico vaticano soprannumerario, come si ha dal tom. III, pag. 282 del Bollario della basilica vaticana, affinché potesse venerare da vicino le reliquie maggiori in essa conservate, e toccare quelle insigni della Ss. Croce, del Volto santo e della sacra Lancia. Presentato venne inoltre di alcuni regali, tra’ quali di quello della sedia di s. Stefano I Papa, sulla quale, nel 260, nell’ ottava persecuzione della Chiesa, gli era stato troncato il capo. Quella sedia venne dal gran duca donata alla cattedrale di Pisa, perché in quella città esiste il convento dell’Ordine equestre di s. Stefano. Anche l’arnese duca di Parma e Piacenza si recò a Roma ove si distinse in opere di pietà. In quell’anno Innocenzo XII approvò il culto del b. Agostino di Dalmazia dell’ Ordine dei predicatori, vescovo pria di Zagabria, poi di Lucera; ma, ritornato al Quirinale, spirò nel Signore (V. Innocenzo XII). Il male che aggravava il Pontefice nei primi di settembre 1700 in età di ottantacinque anni, e fu sepolto nel Vaticano. Per qualche tempo furono i sacri elettori discordi nel dar ad Innocenzo XII un degno successore. Ma il Cardinal Radolovich raguseo, avendo esposto con libertà ecclesiastica a’ Colleghi il bisogno di decidersi, stante la morte di Carlo II re di Spagna, e per dare anche consolazione alla moltitudine de’ pellegrini che recavansi al Giubileo, a’ 23 novembre del 1700, fu esaltato al Pontificato il Cardinal Gianfrancesco Maria Albani d’ Urbino, malgrado la sua fresca età di cinquanta anno, ed i molti parenti suoi. In memoria della festa di s. Clemente I, Papa e martire, la cui solennità correva in quel giorno, prese egli il nome di Clemente XI. Zelantissimo pel miglior essere della Chiesa, dopo altre provvidenze, rivolse le sue cure al felice progresso dell’ Anno santo. E prima, a motivo dello straripamento del Tevere, sostituì per la visita a s. Paolo, la basilica di S. M. in Trastevere, come già ordinato avea Urbano VIII. Comandò quindi, che sotto il ponte s. Angelo vi fossero sempre alcune barchette, per dar soccorso a qualunque per avventura cadesse nel Tevere. Clemente XI, nel principio di dicembre, visitò le quattro basiliche, accompagnato dai Cardinali Baberini ed Orsini, che poi fu Benedetto XIII,

stranica 133: e concesse l’indulgenza a tutti quelli che lo seguirono. Nella terza domenica dell’ Avvento compartì solennemente la Papale benedizione, e poscia la ripeté ogni mercoledì e venerdì alle ore dieciotto. Molte conversioni accaddero nel decorso dell’anno. Giunta la quarta domenica dell’Avvento, si pubblicarono due notificazioni, l’una contenente le grazie e le abilitazioni a conseguire le indulgenze del Giubileo con una sola visita al Crocifisso di s. Marcello, pei fratelli, e per le sorelle di detta compagnia, l’altra per quelli che avessero visitato nel giorno di s. Tommaso apostolo, la basilica di s. Giovanni in Laterano dall’uno all’altro vespero. Il popolo erasi cosí affollato a queste chiese, che fu d’uopo ascoltare le confessioni nelle pubbliche strade, e dispensare l’Eucaristia nella basilica lateranense fino dopo le ore ventidue. Cardinali, benedi le mense, amministrò ad alcuni le vivande, e nel partire lasciò al pio luogo tremila quattrocento scudi della Camera apostolica, e mille ne diede del proprio. In quest’anno avea ricevuto quell’ospizio quarantottomila ottocento settantasei convalescenti, duecento novantanovemila seicento novanta sette pellegrini, e negli altri ospedali ed ospizi ne furono con egual carità albergati trentaduemila duecento novantatre (V. Posterla nelle Mamorie storiche dell’ anno del Giubileo 1700). Nella vigilia del ss. Natale Clemente XI chiuse la Porta santa della patriarcale basilica vaticana colle consuete cerimonie, e colla benedizione Pontificale. Altrettanto feceroi tre Cardinali legati nel chiudere le Porte sante delle altre basiliche. Dipoi Clemente XI, ad imitazione de’ suoi predecessori, a’ 25 febbraio 1701, estese il Giubileo a tutto il mondo cattolico, mediante la costituzione In supremo militantis Ecclesiæ, che si legge nel Bollario romano tom. X parte I, pag. 2. V. Strocchi Compendio degli Anni santi. — Stebunik (разговор) 17:43, 1. децембар 2020. (CET)Одговори

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